Intervista al neo sindaco Luigi Vicinanza, tra progetti e idee per una nuova Castellammare
Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni di mandato?
Come ho più volte ripetuto, non mi appassiona l’idea dei 100 giorni, perché Castellammare merita un lavoro costante che duri per l’intero mandato. Detto ciò, stiamo lavorando per restituire alla città quella grandezza che manca da tempo, il che significa maggiore vivibilità, servizi, opportunità, sostenibilità, attrattività e occupazione.
Le priorità immediate?
Stiamo lavorando quotidianamente per ripristinare la vivibilità in ogni zona della città. Penso all’intervento di derattizzazione in villa comunale e in altre zone della città, ma anche alla pulizia straordinaria dell’arenile, senza dimenticare un intervento di disinfestazione. Insomma una manutenzione ordinaria costante in tutte le aree della città, un’illuminazione pubblica funzionale, la pulizia del verde. Per tanto tempo il nostro territorio è stato abbandonato e anche quegli interventi che sembrano scontati non lo sono.
Castellammare fonda le sue ricchezze sulla bellezza e la posizione geografica particolarmente favorevole. Ci sono già dei progetti specifici per una rivalutazione del territorio? Migliorare la gestione dei rifiuti, per esempio.
Il mare restituito è una grande opportunità e deve essere supportato da altre azioni concrete. Sì a una battaglia per valorizzare il cantiere navale, che rappresenta la nostra identità, al pari delle terme, che devono rimanere in mano pubblica ma vanno ripensate e adeguate ai canoni di mercato. Una città che ha fame di sport e che ha nella Juve Stabia un’eccellenza da preservare. Più sicurezza, vivibilità e trasparenza nella cosa pubblica, per tenere lontana la camorra e i comitati d’affari. Una città che abbia nella cultura un’altra leva di sviluppo e che offra opportunità e momenti di crescita per i nostri giovani. C’è un tessuto giovanile frizzante che ha voglia di partecipare al cambiamento.
Castellammare potrebbe basare le sue ricchezze esclusivamente sul turismo, come si può promuovere?
Il turismo è una delle leve di crescita della città e che in questi anni si è sviluppato grazie a quella ‘anarchia creativa’ che ha animato e contraddistinto tanti cittadini, commercianti e imprenditori. Ora è compito delle istituzioni accompagnare questo processo, regolamentarlo, supportarlo e promuoverlo. Il turismo oggi è esperienza: noi dobbiamo arricchire il nostro territorio di servizi e idee per rendere quell’esperienza unica.
Come può diventare una città sicura?
La sicurezza della nostra città deve avvenire con un investimento triplice: incrementando le attività di controllo, come la videosorveglianza, con l’aumento dell’organico della Polizia Locale, favorendo un’attività sinergica tra le forze dell’ordine; ma a questo va aggiunto un deciso investimento in cultura e, in particolar modo, nelle giovani generazioni. Il terzo aspetto è rappresentato dall’investimento nei quartieri. Dove c’è una riqualificazione urbanistica, c’è anche una riqualificazione sociale e, di conseguenza, una maggiore sicurezza.
Lei è al timone di comando ma la squadra per raggiungere degli obiettivi è formata anche dai cittadini. Qual è il suo invito alla cittadinanza?
Castellammare merita rispetto, amore, dedizione e coraggio per ritornare ad essere grande! Per raggiungere l’obiettivo, tutti noi dobbiamo fare la nostra parte!
In una sua conferenza stampa in campagna elettorale lei ha parlato di libertà e di coraggio. A Castellammare per avere la libertà di agire, di costruire, quanto coraggio ci vuole?
A Castellammare, come in molte altre città, la libertà di agire e costruire richiede una notevole dose di coraggio. È necessario avere il coraggio di innovare, di proporre nuove idee e di perseverare di fronte alle difficoltà. Solo attraverso questo coraggio possiamo sperare di vedere un cambiamento positivo e tangibile nella comunità.