Girando le strade della mia città, appena uscita da un lungo periodo di commissariamento, con l’elezione del nuovo sindaco, Luigi Vicinanza, ho avuto la sensazione che i miei concittadini stiano guardando al futuro con rinnovato ottimismo. La speranza è che i consiglieri finalmente eletti dagli stabiesi si compattino con serietà e morso sul metro (citando il mister della Juve Stabia Guido Pagliuca) per vedere rifiorire questa bellissima città, anche prendendo come esempio il progetto Juve Stabia che, grazie al presidente Andrea Langella ed a tutti i suoi collaboratori, squadra di calcio compresa, con la vittoria del campionato di Serie C, ha conquistato la promozione offrendo un’occasione unica di grande visibilità nazionale all’intera città ed al suo vasto comprensorio. Per la verità, alcuni segnali di rinascita sono sotto gli occhi di tutti e in fondo l’ottimismo è una malattia da cui mi faccio contagiare volentieri. La restituzione dell’arenile agli stabiesi è un primo passo per incentivare l’offerta turistica, con l’impegno futuro di risolvere tutte le problematiche dell’utilizzo di un bene pubblico abbandonato da oltre mezzo secolo. Il grande e qualificato impegno corale di tutta l’amministrazione comunale, opposizione compresa, nella gestione della ristrutturazione dello stadio Romeo Menti per consentire, in tempo record, il regolare svolgimento delle partite in casa della Juve Stabia. Il ripristino di via Vecchia Varano, bretella fondamentale per facilitare l’afflusso dei visitatori (speriamo tanti) alle ville romane di Stabiae. Si auspica inoltre l’impegno nel prendere in considerazione altre iniziative che necessariamente dovranno andare in porto, come l’apertura delle vecchie terme, il riassetto delle fonti dell’ Acqua della Madonna, ed un serio disciplinare sulla riapertura degli chalet, un tempo grande attrazione turistica della città, la risoluzione delle problematiche burocratiche che tengono imprigionato il Palazzo del Fascio con la sua biblioteca comunale. Si spera inoltre, in tempi brevi, nella fine della ristrutturazione di Villa Gabola e nella riapertura al pubblico del suo bel parco. Chiaramente mi sono attenuto, non a voli pindarici, ma a progetti comunali oggetto di finanziamento pubblico, messi in opera e per vari impedimenti non ancora terminati. Per cui ci sono tutti i presupposti, che questa nuova amministrazione possa regalare alla città occasioni di sviluppo sociale e culturale, creando una nuova sinergia fra operatori commerciali, con la concreta rinascita della risorsa acqua, un bene che ci invidiano tutti. Tutto ciò per offrire ai sempre più numerosi turisti che scelgono la nostra città, un’offerta concreta di interessi che spaziano dalla cultura ai prodotti tipici, non dimenticando i favolosi percorsi enogastronomici che nascono dal centro della città, raggiungono le periferie, abbracciano il comprensorio fino a raggiungere in otto minuti di funivia i 1150 metri del Monte Faito. Noi stabiesi chiediamo a chi si è assunto l’onere di governare, semplicemente di rispettare e amare questa meravigliosa città con il contributo di tutti gli stabiesi, che devono convincersi che Castellammare è la città più bella del mondo e va tutelata e rispettata da tutti. Chiudo queste mie considerazioni con una domanda: perché una città così bella e ricca di materie prime, deve far soffrire i propri figli che per trovare un posto di lavoro decente, devono emigrare al nord Italia o addirittura all’estero?
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