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Sebastiano Somma: i miei personaggi combattuti e complessi

Secondo Jacques Copeau “Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono dei vuoti…È lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui”. Gli fa da contrappunto Eduardo, Eduardo De Filippo “Il teatro porta alla vita e la vita porta al teatro non si possono scindere le due cose”. In che territorio dell’anima ci troviamo? Di certo quello che assiduamente frequenta da almeno quarantuno anni Sebastiano Somma, attore che ha iniziato con il teatro prestando il volto anche a fotoromanzi di successo, coltivando il suo talento sulle tavole dei palcoscenici, davanti alle cineprese, tutto questo lo ha messo nella sua valigia dell’attore. Partendo da Castellammare, territorio di Annibale Ruccello, Italo Celoro, Lello Radice, Raffaele Viviani e molti altri, come Enzo Cannavale, Somma che fa il teatro per un “bisogno di aggregazione”, sente che la sua strada è quella e si trasferisce a Roma, per seguire corsi di recitazione. Ed è così che comincia l’avventura. Pian piano arrivano le particine, poi i successi come nella fiction ‘Sospetti’ o nel film ‘Nu jeans e ‘na maglietta’ con Nino D’Angelo. Ma il teatro resta il grande amore. E come dice Copeau i testi che sceglie hanno sempre qualcosa da dirgli. “Il giorno della civetta”, “Il vecchio e il mare”, “Uno sguardo dal ponte”, “Matilde, l’amore proibito di Neruda”, “Lucio incontra Lucio”, dove si immagina di far incontrare idealmente i due artisti Lucio Dalla e Lucio Battisti. “Sono personaggi combattuti, raccontano una complessità – spiega Somma. Durante le repliche di ‘Neruda’ mi accorgo di una persona che ha delle reazioni che non comprendo e penso si starà scocciando. Alla fine dello spettacolo si alza e in piedi e chiede la parola ‘Sono l’Ambasciatore del Cile mi sono commosso’. Queste sono quelle cose che accadono e che ci spingono a continuare nel nostro lavoro”. E prosegue: “Dobbiamo diffondere tutto questo patrimonio ai nostri giovani, che non sanno neanche chi era Eduardo, di cui ricorrono i quaranta anni dalla scomparsa. A Eduardo sono molto legato e anche alla mia terra d’origine, ho ancora un legame forte, ci torno volentieri. Ho iniziato in una compagnia amatoriale con ‘Na santarella’ di Eduardo Scarpetta. Poi ho lavorato anche con Rosalia Maggio, Aldo Giuffrè. ‘Matilde, l’amore proibito di Neruda’ lo ha scritto Liberato Santarpino di Scafati. Sono ambasciatore della città di Positano, grazie a Giulia Talamo e al primo cittadino Giuseppe Guida”.
E poi c’è il mare nella sua vita… “Con il mare ho un rapporto totale, quando mi affaccio sul mare ho la possibilità di sognare”.
Progetti per il futuro? “Sto girando a Sorrento una fiction con la regia di Vincenzo Pirozzi, e poi un film ‘La partita delle emozioni”, che uscirà questo inverno, diretto da Fabrizio Guarducci, con la partecipazione di mia figlia Cartisia, mentre è pronto e a breve sarà sulle piattaforme “Il diavolo è Dragan Cygan”. E poi se avete voglia di vedermi su Raiplay ci sono ‘Una sconosciuta’, ‘Mare di grano’, ‘Il mercante di stoffe’ e ‘Lupo bianco’, che trovate su Prime”.

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Giovedì, 09 Gennaio 2025 -
CASTELLAMMARE DI STABIA