AdBlock Detected!

Il nostro sito web è reso possibile dalla visualizzazione di annunci pubblicitari ai nostri visitatori. Sostienici,
disattiva l’Ad-Block.

Mudiss, un piccolo gioiello stabiese da scoprire

Di fronte al Palazzo di Città, riparata da rigogliosi platani, si erge la Chiesa dell’Oratorio di San Luigi Gonzaga e San Filippo Neri, nota ai più come Chiesa dell’Oratorio, testimone di un’antica storia di quando l’intera Piazza Giovanni XXIII, come descritto nel recente saggio dell’arch. Salvatore Gallo dal titolo “L’antico convento di San Francesco di Castellammare di Stabia dal 1311 alle soppressioni napoleoniche”, era parte dell’insula francescana in cui si stagliava la Chiesa di San Francesco di cui l’odierno edificio rappresenta una delle cappelle.

Dal 2008 è una delle sedi del MUDISS, Museo Diocesano Sorrentino Stabiese, un’altra si trova a Vico Equense nell’ex Cattedrale ed una terza è in fase di allestimento presso la Cattedrale di Sorrento. Dopo la chiusura dell’Antiquarium stabiano, il Mudiss stabiese ha rappresentato l’unica realtà museale della città fino all’apertura del Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi

Al di là delle vestigia ancora chiaramente visibili dell’impianto trecentesco, al suo interno sono conservati in massima parte i reperti rinvenuti in occasione dei lavori ottocenteschi per l’ampliamento della vicina Chiesa Concattedrale, volti alla realizzazione della cappella dedicata a San Catello. Tali lavori, interessando un’antica area di sepoltura, solo parzialmente esplorata e posta al margine di un antico setto viario, hanno riportato alla luce le prime tracce della Stabia cristiana.

Il percorso museale si articola in sezioni (sarcofagi, capitelli, epigrafi, terracotte e tegole, reperti romani, colonne e capitelli, cripta); di particolare interesse e significato è la colonna miliare del tempo di Adriano che dà conto con data certa della rinascita di Stabia dopo l’eruzione del 79 dC., così come di particolare pregio è l’avorio, risalente ai secoli V – VI, che raffigura, secondo l’opinione prevalente, l’abbraccio di Pietro e Paolo. Si evidenziano ancora la lastra tombale di Caio Longinio Prisco trierarca di Miseno, riutilizzata dall’altra faccia come sepolcro cristiano e il sarcofago del Principalis di Miseno risalente al III secolo dopo Cristo con sculture di Apollo, Minerva e le Muse.

Da ultimo, al patrimonio museale è stata aggiunta una statua in terracotta, raffigurante un Vescovo (San Catello?) ritrovata in cocci all’interno della Grotta San Biagio e riassemblata.

Insomma il MUDISS vale senz’altro una visita per potere meglio conoscere la storia della nostra città.

La collocazione quanto mai centrale e la naturale freschezza del luogo, poi, rendono una visita ancora più invitante in questi giorni di calura e, particolare che non guasta, l’ingresso è gratuito.

Aperto: lunedì 9:00-13:00, mercoledì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00.  Direttore del MUDISS: Ing. Egidio Di Lorenzo; Resp. dell’accoglienza: arch. Gerarda Cimmino

Condividi su:

Mercoledì, 08 Gennaio 2025 -
CASTELLAMMARE DI STABIA