Castellammare di Stabia si illumina, avvolgendo i suoi cittadini in un’incantevole atmosfera natalizia. Anche gli eventi proposti dall’Amministrazione richiamano alla luce. “La Luce di Stabia”, questo il nome del cartellone delle manifestazioni delle festività, propone eventi e luminarie su tutto il territorio cittadino, non dimenticando le periferie. La notte dell’Immacolata, con i tradizionali falò che rischiarano il golfo, resta un simbolo di appartenenza, un rituale che ogni anno rinnova il legame profondo tra la città e le sue radici. Eppure, anche in questo momento di magia, tra i botti che disturbano il sonno e che ci allontanano dal significato della tradizione, e le consuete inutili ordinanze per evitare che nei quartieri si accendano i falò illegali, si avverte una sottile malinconia: un senso di attesa, di incompiuto, che nemmeno il calore dei fucaracchi riesce del tutto a dissipare. A Castellammare si vive un avvento costante, tutti si aspettano che qualcosa cambi, ma soprattutto tutti aspettano. Senza però fare nulla. E allora mentre guardiamo in alto lasciandoci incantare delle luminarie, evitiamo ancora una volta di guardare le ombre che stanno ai nostri piedi. Le ombre delle buche per le strade del centro, le ombre dei sacchetti selvaggi sui marciapiedi, le ombre delle mancanze di infra-strutture, le ombre degli allagamenti alle prime piogge. Ma non importa. Tanto la notte del 31 butteremo tutto giù dai balconi e brinderemo al nuovo anno, ai nuovi inizi, alle nuove attese, alle vecchie ombre. L’augurio che faccio a noi tutti è di rinunciare alle attese. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, diceva Gandhi. Noi tutti dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere a Castellammare.
Che il nuovo anno sia ricco di luce e sempre più libero da ombre!
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