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La Carrozzella di Castellammare Di Stabia

“Vincere le irte rampe della salita di Quisisana era sempre stato un grosso problema per i cavalli della
carrozza della baronessa Dachnhausen, molta ben messa in carne con un peso corporeo di oltre 100 chili.
Sicché un giorno, la baronessa convocò nella sua villa il maestro carpentiere Catello Scala, cui chiese di
costruire una carrozza diversa, molto più leggera, tale da evitare ai malcapitati quadrupedi di sbuffare il
meno possibile lungo la salita che portava alla sua dimora.
Dopo un momento di riflessione, il carpentiere, grattandosi il capo disse che si poteva fare.
Impaziente e speranzosa, la baronessa divenne l’incubo di don Catello. Non passava giorno che non si
informasse sullo stato dei lavori e don Catello, serafico e paziente, rispondeva sempre nello stesso modo:
cresce, signora baronessa, cresce.
Finché smise di crescere e fu un vero trionfo. Le abili ed esperte mani di don Catello e del fratello Ignazio
avevano realizzato una carrozzella tanto leggera e snella che un solo cavallo era in grado di vincere, con
poca fatica, l’erta salita che portava alla villa.
La carrozzella di don Catello divenne il simbolo di Castellammare e fu ben presto imitata, con qualche
leggera variante, anche a Napoli.
E a Scarfoglio, che girava per Castellammare con la sua Isotta Fraschini, rispondeva Di Giacomo
sistemato sul modesto sedile di una carrozzella”.
(liberamente tratto da un articolo di Mario Stefanile)
Questo sfiziosissimo brano, dà la misura della geniale intuizione dei fratelli Scala, nel costruire ed ideare
un mezzo di trasporto che ha rappresentato nel corso del tempo un’icona turistica, felicemente integrata
fra le più belle amenità del Golfo di Napoli.

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Giovedì, 09 Gennaio 2025 -
CASTELLAMMARE DI STABIA