L’evento organizzato da Cat Girace ha incantato il pubblico con 60 musicisti stabiesi
Il “Total Music Live #bigtime”, andato in scena il 7 luglio all’ Arena Orologio, si riconferma un evento molto importante per la realtà musicale stabiese. Ideato da Cat Girace, creatore del “Social Guitar Project”, questo concerto ha visto protagonisti circa 60 musicisti di tutte le fasce di età. La serata, presentata da Salvo Ricci e Chiara Mansino, ha visto esibirsi giovani cantanti accompagnati dagli allievi del corso di chitarra in perfetta sincronia. Il “Social Guitar Project”, il corso da cui nasce questo evento, è un progetto musicale comunitario che si è rapidamente trasformato in un’occasione coinvolgente che unisce ogni anno, in nome della musica, tanti talenti stabiesi. Ne parliamo con Cat, fondatore di questa bellissima realtà che ormai è un evento attesissimo a Castellammare.
Quanto tempo avete dedicato alla preparazione dello spettacolo?
La preparazione del nostro spettacolo richiede un lavoro costante da parte mia e dei ragazzi, che dura praticamente tutto l’anno. Ci esercitiamo per mesi per garantire una perfetta sintonia tra tutti i sessanta musicisti. Siamo già impegnati per la preparazione del concerto di febbraio.
Come e quando nasce “Social Guitar Project”?
Il progetto nasce nel 2008. Fu un’intuizione mia, di don Raffaele Somma e don Michele Di Martino. Avevo la voglia di creare un ambiente unico e che avesse qualcosa di più profondo del solito corso di chitarra.
Dopo tanto impegno e duro lavoro abbiamo realizzato un ambiente di aggregazione che ad oggi vede coinvolte circa 60 persone tra musicisti e vocalist.
Cosa speri che gli studenti e il pubblico portino con sé dopo aver partecipato e assistito allo spettacolo?
Lo scopo principale è quello di far capire ai giovani musicisti l’importanza di una buona preparazione tecnica, l’esibizione nasconde tante ore di prove e di duro lavoro. È importante mettersi alla prova e impegnarsi per realizzare questi concerti. Spero che il pubblico capisca la dedizione e la passione di questi ragazzi.
Quali sono le emozioni che hai provato nel vedere i tuoi ragazzi esibirsi?
Le emozioni sono indescrivibili, nonostante siano passati 16 anni non mi abituo alla bellezza e alla potenza di 60 ragazzi che si uniscono grazie alla musica.
Quali progetti speri di poter realizzare in futuro?
Spero di poter realizzare un concerto “unplugged”, cioè in acustico, per valorizzare ancora di più la bravura dei musicisti. In futuro spero che tante persone si accorgano del talento dei ragazzi, mi auguro che riescano a emergere e fare di questa passione un lavoro ad alti livelli.