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Di fronte al mare la felicità è davvero un’idea semplice?

Dopo cinquant’anni di attesa, Castellammare di Stabia ha finalmente ricevuto una notizia che molti consideravano quasi utopistica: il mare, da tempo inquinato e impraticabile, è tornato balneabile. L’ARPAC  (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania)  ha finalmente dato l’ok alla balneabilità del lungomare, segnando un traguardo storico per una città che ha sofferto troppo a lungo le conseguenze dell’inquinamento. Per chi vive Castellammare, e per chi la porta nel cuore, questa notizia rappresenta una rinascita; un risultato di portata storica, che segna un nuovo capitolo per la città.

La reazione della cittadinanza è cauta, se non addirittura perplessa. Se da un lato molti riconoscono l’importanza di questo risultato, dall’altro permangono dubbi e riserve sulla reale qualità delle acque, sulla bonifica dell’arenile e sulla capacità delle istituzioni di mantenere nel tempo questi nuovi standard. Questa diffidenza si radica in un passato segnato da troppe disillusioni. Gli abitanti di Castellammare hanno assistito, anno dopo anno, al degrado del loro litorale, vedendo svanire non solo la possibilità di fare il bagno in quelle acque, ma anche l’orgoglio e il legame con il loro territorio. La riconquista del mare, quindi, non è solo una questione di salubrità, ma di identità e appartenenza.

Il sindaco Vicinanza, eletto con il proposito di rilanciare la città e riportarla all’antico splendore, ha posto la questione ambientale al centro del suo programma, e la balneabilità del mare rappresenta un punto fondamentale del suo mandato. I lavori di bonifica e di controllo delle acque sono stati intensificati, e i risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti.

Nel momento in cui la città è chiamata a riprendersi ciò che le è stato tolto, spetta non solo alle istituzioni, il compito di garantire la continuità e la sostenibilità di questo processo. Non basta un certificato di balneabilità: serve un impegno costante da parte di tutti, una vigilanza attenta e, soprattutto, un dialogo aperto con la popolazione. Solo così si potrà trasformare la perplessità in fiducia, e la diffidenza in un rinnovato entusiasmo.

L’apertura alla balneabilità del lungomare offre a Castellammare l’opportunità di rilanciare il turismo, di riavvicinare i giovani al loro territorio, di promuovere un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. È un momento di gioia e orgoglio per tutti, un’occasione per riscoprire il piacere di una passeggiata sulla spiaggia, di un tuffo nelle acque “di casa”, di una giornata di sole e mare che da troppo tempo mancava alla vita cittadina.

Ciò che Castellammare ha ritrovato non è solo il mare, ma una promessa di futuro. Come scrisse Jean-Claude Izzo, “Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice”. Per arrivare a quella semplicità, c’è bisogno di lavoro, di trasparenza e di un rapporto più forte tra cittadini e amministrazione. Se riusciremo a costruire insieme questo percorso, allora sì, la felicità sarà davvero alla portata di tutti, con lo sguardo rivolto al mare.

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Giovedì, 09 Gennaio 2025 -
CASTELLAMMARE DI STABIA