C’è stato un tempo in cui Castellammare di Stabia non era solo una città, ma un simbolo di bellezza e raffinatezza, una tappa irrinunciabile per chi percorreva l’Italia durante il Grand Tour. Situata nel cuore del Golfo di Napoli, Castellammare era famosa per le sue acque termali, le antiche rovine di Stabiae e il panorama che abbracciava il Vesuvio e il mare. Un luogo che seppe conquistare menti illustri, tra cui il grande scrittore francese Gustave Flaubert.
Nel XVIII e XIX secolo, Castellammare viveva un periodo di splendore. Le sue sorgenti termali, rinomate fin dall’antichità, attiravano aristocratici e intellettuali da tutta Europa. I Borbone, affascinati dalla ricchezza di queste acque, trasformarono la città in un centro di benessere e mondanità, costruendo stabilimenti eleganti e promuovendo la sua fama. Castellammare non era solo una meta di cura, ma un luogo dove si respirava la cultura del tempo, in cui natura, storia e lusso si fondevano.
Per Flaubert, che visitò l’Italia durante un viaggio giovanile, Castellammare rappresentava l’essenza di quel sogno italiano che ispirava artisti e intellettuali dell’epoca. Tanto fu il suo fascino, che la città trova spazio tra le pagine del suo capolavoro Madame Bovary.
In un breve ma suggestivo passaggio, Castellammare appare accanto a luoghi iconici come San Pietro, Tivoli e il Colosseo:
“…a pochi passi da Emma, un gentiluomo in abito blu parlava dell’Italia con una giovane fanciulla pallida ingioiellata di perle. Magnificavano l’imponenza del colonnato di San Pietro, Tivoli, il Vesuvio, Castellammare e le casine, le rose di Genova e il Colosseo al chiaro di luna.”
In queste righe, Castellammare diventa molto più di un luogo geografico. Per Flaubert, era il simbolo di un’Italia che incarna bellezza e perfezione, un frammento di un viaggio ideale dove il paesaggio e la cultura si intrecciano.
Le “casine” citate evocano le eleganti residenze di villeggiatura che impreziosivano la costa stabiese, emblema di uno stile di vita raffinato e senza tempo.
Oggi, Castellammare conserva le tracce di quel fascino che incantò Flaubert. Le antiche ville romane di Stabiae, le sorgenti termali e il panorama sul Vesuvio parlano di una città che seppe sedurre chi cercava il bello. E, tra le righe di Madame Bovary, Castellammare brilla ancora, simbolo eterno di un’Italia che incanta e seduce.
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