Abbiamo il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Carlo Di Maio, talento stabiese del cinema e del teatro. Passa la sua infanzia a Castellammare ma poi si trasferisce appena diciottenne a Siracusa dove inizia a studiare teatro classico presso l’Accademia di Teatro del Dramma Antico. La sua carriera è costellata da incontri con i grandi registi del teatro che gli hanno permesso di coltivare esperienze di vario genere. Spicca fra i suoi lavori, il ruolo nel film Il postino con Massimo Troisi.
Come è iniziato il tuo percorso nel mondo della recitazione? C’è stato un momento particolare che ti ha fatto capire che volevi diventare attore?
Ho frequentato da ragazzo la parrocchia di Sant’Antonio da Padova a Castellammare di Stabia , lì c’era una filodrammatica e per la prima volta mi sono avvicinato al Teatro. Ricordo una Cantata dei Pastori vista da bambino, tradizione teatrale del nostro periodo natalizio e ne sono rimasto affascinato, sedotto, e allo stesso tempo impaurito, per tutte quelle luci, i fumi, le catene indossate dai diavoli, i costumi favolistici dei personaggi relativi al Sacro Evento, fondali fantastici che andavano su e giù ed allora mi son detto, è lì che voglio stare, è lì che voglio trascorrere il resto della mia esistenza. L’incontro successivo con i giovani della compagnia teatrale stabiese ha coronato il mio sogno così come la formazione all’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa. Probabilmente se non avessi visto quello spettacolo la mia vita sarebbe andata in tutt’altra direzione.
Quali sono stati i ruoli che ti hanno permesso di crescere di più come attore?
C’è un personaggio che ti ha segnato in modo particolare?
Nessun ruolo specifico mi ha arricchito o impoverito ma ogni piccolo passaggio e/o evoluzione, ogni partecipazione, ogni piccolo tassello hanno contribuito a farmi diventare quello che oggi sono. Così come si è facilitati a memorizzare copioni interi, per il normale l’allenamento della memoria, altrettanto facilmente si è portati a dimenticare, e dunque non ricordo nulla di particolarmente interessante, anche se riflettendoci c’è un personaggio che di recente ho interpretato nel monologo “Esposito Gabriele portaparola” scritto per me da Giorgio Serafini Prosperi (che porterò a Castellammare il 10 maggio 2025 all’interno di una rassegna di teatro da camera che ho curato personalmente in collaborazione con l’associazione Dahú, e che abbiamo chiamato Teatro fra i Fornelli) .Il personaggio mi ha particolarmente emozionato e ha toccato corde profonde della mia sensibilità che probabilmente da tempo si erano assopite.
A volte, gli attori vivono esperienze di “personaggi iconici”. C’è un personaggio che hai interpretato che senti ti rappresenti di più, o che ti ha lasciato qualcosa dentro?
L’aver fatto parte del cast de Il Postino di Michael Radford con Massimo Troisi nel 1995 mi ha dato l’opportunità di essere parte di un progetto “iconico”. Ero molto giovane , poco più che trentenne, non ebbi subito la piena sensazione di far parte di un film che sarebbe rimasto nella storia e di cui ancora oggi si parla e si scrive (recente la pubblicazione del libro di Irene Cocco ‘Il Postino, la metafora di un emozione’ in cui anche io ho trascritto un piccolo ricordo) anche e purtroppo grazie al tragico epilogo con la scomparsa del grande Troisi, l’idea di entrambi, Michael e Massimo era quella di cercare un attore giovane che potesse interpretare il pretino dell’isola in cui si svolge la storia, quando il mio agente mi convocò per un provino rimasero simpaticamente impressi dalla mia buffa figura e il ruolo fu mio.
Chi è Carlo Di Maio nella vita privata? Come riesci a mantenere un equilibrio tra lavoro e vita privata?
Cerco sempre di essere un uomo del mio tempo, guardandomi indietro mi sembra di aver vissuto molte vite ma il segreto per vivere bene è vivere appieno il presente senza nostalgie e senza aspettative, ed è quello che io faccio costantemente.
Io ho una caratteristica poco comune fra i miei colleghi, che invece si attardano volutamente, appena uno spettacolo è terminato scappo dal Teatro e vado al ristorante o a casa, a seconda se sono in tourné o sono nella mia città di residenza,
Che progetti hai attualmente in svolgimento e quali previsti in futuro?
Attualmente sono in tournee con Enzo Decaro e Nunzia Schiano con lo spettacolo L’Avaro Immaginario (in gennaio saremo a Sorrento e al Teatro Sannazzaro di Napoli) mentre in seconda parte di stagione porteremo in giro per il quinto anno di seguito, visto le innumerevoli richieste, “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo. Inoltre questo inverno Rai 2 trasmetterà la sesta stagione di Rocco Schiavone in cui ho una piccola partecipazione.
Hai qualche hobby o passione particolare?
Chi segue il mio profilo instagram carlodimaio si accorge che ho la passione per gli occhiali, una passione che nasce da lontano e consolidata nel tempo. Sono centinaia i paia di occhiali che posseggo, tutti ben custoditi negli appositi astucci, alcuni molto rari , presi fra mercatini vintage o comprati in rete ma di altrettanto valore affettivo, e che mi piace “esporre” se così si può dire sul mio profilo Instagram per tenere aggiornati i miei followers. Scherzo chiaramente, in realtà l’occhiale di per sé non lo sopporto molto, infatti non li uso, ma l’oggetto di per sé mi piace molto, evidentemente è un feticcio di qualcosa ignota, sto valutando seriamente di andare da uno psichiatra per capirne qualcosa in più.(qui parte una risata)