È difficile spiegare le emozioni che provo quando entro nel Romeo Menti. Ero ragazzina quando, vincendo la ritrosia di mio padre, ho cominciato ad entrarvi accompagnandolo alle partite. Negli anni a seguire era tale il desiderio di seguire la squadra che non mi importava avere compagnia per lo stadio; ero disposta ad andare da sola pur di poter ammirare i nostri colori, ad arrabbiarmi, a gioire, piangere! E’ la terza volta che vivo la promozione e le emozioni, rispetto alle precedenti, sono diverse ma simili allo stesso tempo. L’estate scorsa, come sempre ,l’abbonamento in tribuna Monte Faito, stesso posto da più di dieci anni. L’anno scorso non avevo assistito a tutte le partite ,pur seguendo sempre da casa: la squadra arrancava ,mi arrabbiavo ma non mollavo , nel bene e nel male sono sempre stata lì con la mia squadra. Quest’anno invece ho visto qualcosa di magico, la società ha voluto puntare su una squadra giovane: era rischioso ma giocatori come Buglio, Leone, Piscopo, Romeo hanno avuto una crescita esponenziale. Mister Guido Pagliuca, toscano un po’ ruvido, rabbioso ma lucidissimo, ha saputo disegnare le trame di una squadra spensierata, spregiudicata, caparbia, operaia. Una vera meraviglia per chi come me ama il gioco del calcio e ama immensamente la squadra della propria città. A dicembre, prova del nove a Picerno, squadra anch’essa giovane che segnava tanto, i nostri giocatori hanno mostrato tutta la loro bravura, freddi e cinici hanno portato a casa una vittoria imponendosi per 2-0 senza mai soffrire. Lì ho pensato che nessuno ci avrebbe più fermato, poi però, sotto una pioggia battente contro il Monterosi Tuscia, a partita quasi finita e sul punteggio di 2-0 per la Juve Stabia, il Monterosi riesce nel giro di soli 4 minuti a pareggiare. Sgomento e rabbia insieme scivolano presto via, sicura che fosse solo un episodio e così è stato. Il momento della consacrazione di questa meravigliosa Juve Stabia è stato ad Avellino il 13 gennaio, il nostro capitano Mignanelli ha siglato una doppietta che ci ha permesso di allungare sulle inseguitrici e ha dato consapevolezza di cosa era veramente capace questa squadra. Tutti i giocatori meriterebbero una menzione speciale a partire dal portiere Thiam, l’attaccante Candellone, il difensore goleador Bellich, Adorante che si è unito alla squadra a gennaio ed è esploso; ma il mio preferito in assoluto è Giuseppe Leone, un giocatore fantastico, regista perfetto, vederlo giocare mi ha entusiasmato dal primo momento. La sera dell’otto aprile a Benevento, proprio lì dove anni fa cominciò la nostra discesa dalla serie B, lì dove la squadra del Benevento festeggiò una vittoria per noi amarissima; ebbene proprio lì ci siamo ripresi la serie B. Questo campionato la Juve Stabia lo ha dominato dall’inizio alla fine e ha strameritato di vincerlo, mi ha regalato emozioni uniche e, grata per questo, ho atteso la squadra trionfante ancora una volta lì nello stadio della mia città, della mia Juve Stabia. Ho pianto di gioia quella sera. Non poteva esserci epilogo più B…ello!