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Intervista al candidato sindaco Luigi Vicinanza

Elezioni Amministrative del 9 giugno 2024

Castellammare di Stabia, dopo tante vicissitudini, ora riparte. Intanto, qual è il suo stato d’animo? Io mi sono messo a disposizione di questa città, verso la quale ho un debito di riconoscenza, è una città dalla quale sono andato via per lavoro, ma dalla quale non sono mai partito. E se nella vita ho avuto la fortuna di fare il giornalista, girando l’Italia grazie a questo mestiere, è perché tanti e tanti anni fa ho iniziato da cronista, qui a Castellammare, in un giornale diretto da Matteo Cosenza, dove, oltre me, giravano tanti ragazzini come Antonio Polito e, un po’ più affermato allora, Enrico Fiore, proprio perché Castellammare ha sempre avuto la capacità di creare occasioni, culturali, imprenditoriali, ed è per questo che ho un debito di riconoscenza verso questa città.

Ci sono tanti problemi ma anche enormi potenzialità. Che economia immagina per la città? Io definisco Castellammare una città-mondo, proprio per le sue potenzialità. Castellammare non è una semplice città di provincia come tante altre del Mezzogiorno d’Italia, non è neanche un capoluogo, ma la definisco un luogo a cui si fa capo, e non vuole essere un gioco di parole, ma Castellammare è un naturale capoluogo territoriale. Dunque bisogna partire da questa consapevolezza, e fornire a Castellammare tutti i servizi di questo suo rango.

Oggi quanto Castellammare può essere ancora attrattiva? Lo è, lo è di fatto. In questi anni Castellammare, pur nell’assenza di interventi pubblici, della pubblica amministrazione, è cresciuta tantissimo; c’è una vivacità economica, imprenditoriale, enogastronomica, culturale, senza pari. Io la chiamo anarchia creativa. Pensi cosa potrebbe ancora di più esprimere Castellammare se ci fosse una programmazione e un coordinamento di tutte queste attività.

Oggi lei sta incontrando tanti cittadini. Cosa le chiedono? Io penso a una economia turistica, senza rinunciare ad attività produttive. Ovviamente il cantiere navale va difeso, il cantiere navale è Castellammare e Castellammare è il cantiere navale. Contemporaneamente penso anche ad altre aziende che, come sto scoprendo in questo periodo, sono leader in Italia e hanno base a Castellammare. Ovviamente elemento centrale resta il turismo. Entro il 2025 il lungomare sarà libero e balneabile.

Qual è il suo piano di interventi per trattenere i giovani, futuro di Stabia, ma non solo?Il 70 per cento dei giovani tra i 18 e i 29 anni pensa di andare via da Castellammare, portando poi con sé interi nuclei familiari. Non è compito dell’amministrazione di intervenire ma se grazie al nostro lavoro si permettesse ad almeno uno di questi giovani di restare a Castellammare, offrendo un valido fututo, per noi sarebbe un grande successo.

Molte persone, non stabiesi, hanno ancora vivo il ricordo degli chalet, dell’acqua della Madonna, delle terme. Oggi è ancora questa l’immagine della città?Gli chalet sono stati una scelta sciagurata di una delle amministrazioni precedenti di destra, che hanno eliminato un elemento identitario. Per quanto riguarda le terme devono essere un luogo aperto tutti i giorni fino a tarda sera. C’è un finanziamento di dodici milioni di euro. La proprietà deve essere pubblica ma con una gestione redditizia, non più novecentesca, ma moderna.

Un’ultima domanda, per rispondere a un verso di Raffaele Viviani, suo conterraneo, nella poesia “Campanilismo”: “…avimma sta a guagliune e simme ‘e Maste (ci considerano come manovalanza e siamo capi)…” si puo ancora ribaltare questa condizione? Credo che non sia proprio così, Castellammare è di una bellezza struggente, è estremamente attrattiva, ma va disciplinata.

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Giovedì, 09 Gennaio 2025 -
CASTELLAMMARE DI STABIA